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Dal Libro del Profeta Malachia, 3:13,18 - 4:1,2
16 Settembre 2018
(Versione Diodati)
Voi avete usate parole dure contro a me, ha detto il Signore. E pur dite: Che abbiamo noi detto contro a te?

Voi avete detto: In vano si serve a Dio; e che abbiamo noi guadagnato, mentre abbiamo osservato ciò ch'egli ha comandato che si osservi, e mentre siam camminati vestiti a bruno, per lo Signor degli eserciti?

Or dunque noi reputiamo beati i superbi; benchè operino empiamente, pur sono edificati; benchè tentino il Signore, pur sono scampati.

Allora coloro che temono il Signore han parlato l'uno all'altro, e il Signore è stato attento, e l'ha udito; ed un libro di memoria è stato scritto nel suo cospetto, per coloro che temono il Signore, e che pensano al suo Nome.

E quelli mi saranno, ha detto il Signor degli eserciti, nel giorno che io opererò, un tesoro riposto; ed io li risparmierò, come un uomo risparmia il suo figliuolo che lo serve.

E se pur voi vi convertite, voi vedrete qual differenza vi è tra il giusto e l'empio; tra colui che serve Iddio, e colui che non lo serve.

Perciocchè, ecco, quel giorno viene, ardente come un forno; e tutti i superbi, e chiunque opera empiamente, saran come stoppia; e il giorno che viene li divamperà, ha detto il Signor degli eserciti; talchè non lascerà loro nè radice, nè ramo.

Ma a voi, che temete il mio Nome, si leverà il Sole della giustizia, e guarigione sarà nelle sue ale; e voi uscirete, e saltellerete a guisa di vitelli di stia.
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Spunti per la meditazione: Parlarsi l'uno all'altro
“Quelli che temono il Signore han parlato l'uno all'altro...” (Michea 3:16).
Si tratta di una situazione di perfetto e pari consentimento contraddistinta dall'ubbidienza alla volontà di Dio in cui il timore non è un semplice atteggiamento formalmente riverenziale. Quelli che “temono il Signore”, corrispondono all'amore di Dio e vivono secondo la Sua volontà.

Il parlarsi l'uno all'altro è conseguenza di tale situazione.
Non è un vano parlare, e quindi un curioso ascoltare, né una dolce argomentazione sui grandi temi della vita, dell'amore, della morale o della religione, ma è incontro, è il riconoscersi l'uno parte dell'altro, è essere consapevoli della necessità di adempiere la volontà di Dio in un mondo dove Dio viene sempre più estromesso e ciascuno si trincera dietro le barriere dell'indifferenza, dell'egoismo e dell'orgoglio.

Anche noi, prendendo esempio da Cristo Gesù che visse nella piena ubbidienza alla volontà del Padre e in perfetta unione con Lui, siamo invitati a parlarci l'uno all'altro.
Parliamoci, conversiamo, viviamo e dimoriamo insieme. Conversare vuol dire, appunto, trovarsi insieme (Salmo 133; Giov. 15:4; 17:11,21,22; Atti 2:44).