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Dal Vangelo secondo Matteo, 14:22,36
14 luglio 2019
(Versione Diodati)
Incontanente appresso, Gesù costrinse i suoi discepoli a montare in su la navicella, ed a passare innanzi a lui all'altra riva, mentre egli licenziava le turbe.

Ed egli, dopo aver licenziate le turbe, salì in sul monte in disparte, per orare. E, fattosi sera, era quivi tutto solo.

E la navicella era già in mezzo del mare, travagliata dalle onde; perciocchè il vento era contrario.

E nella quarta vigilia della notte, Gesù se ne andò a loro, camminando sopra il mare.

E i discepoli, vedendolo camminar sopra il mare, si turbarono, dicendo: Egli è un fantasma.

E di paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro, dicendo: Rassicuratevi; sono io, non temiate.

E Pietro, rispondendogli, disse: Signore, se sei tu, comanda che io venga a te sopra le acque.

Ed egli disse: Vieni. E Pietro, smontato dalla navicella, camminava sopra le acque, per venire a Gesù.

Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura; e, cominciando a sommergersi, gridò, dicendo: Signore, salvami.

E incontanente Gesù distese la mano, e lo prese, e gli disse: O uomo di poca fede, perchè hai dubitato?

Poi, quando furono entrati nella navicella, il vento si acquetò.

E coloro ch'erano nella navicella vennero, e l'adorarono, dicendo: Veramente tu sei il Figliuol di Dio.

Poi, essendo passati all'altra riva, vennero nella contrada di Gennesaret.

E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, mandarono a farlo sapere per tutta quella contrada circonvicina; e gli presentarono tutti i malati;

e lo pregavano che potessero sol toccare il lembo della sua vesta; e tutti quelli che lo toccarono furono sanati.
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